Marco Somà “I sette letti di ghiro”, Nube Ocho
Palazzo Vescovile – Marco Somà “I sette letti di ghiro”, Nube Ocho. +3 anni
Alessandra Jesi Soligoni è una pluripremiata autrice.
Il suo stile letterario viene tutt’ora menzionato dall’opinione del settore: un esempio è la citazione di Pino Boero, professore di Letteratura per l’infanzia e Pedagogia della lettura,dell’Università di Genova, in Bologna Children’s Book Fair 2016.
Con l’opera prima “Ines del Traghetto”, Alessandra ha conseguito il Premio Europeo Prov. Di Trento (per l’inedito) nel 1973, pubblicato successivamente nella collana scolastica De Agostini.
Ha ottenuto prestigiosi premi nazionali ed internazionali con “Due mattoni di casa”, edizioni Le Monnier (1974) e “L’eredità dei Bisnenti”, edito con De Agostini (1983). Con “Tante storie nello zaino” Il Rubino Edizioni(2008), ha conseguito il Premio Città di Bitritto 2002. Sono poi arrivati “Centauro di carta”, Aurelia Edizioni (2012); “Irene e la conchiglia” Aurelia Edizioni (2012), “La mascherina Dimenticata” AG-Book Edizioni (2014),“Questi ragazzi”, Il Rubino Edizioni (2015), "La Luna e la Betulla" e "L'epifania di Jibrain" (Orto della Cultura).
Cecilia Brianese è specializzata in arte pittorica, con la tecnica del pastello morbido realizza paesaggi, ritratti e illustrazioni. Dal 2017 insegna questa tecnica presso l’Associazione Culturale Vernice Fresca di Marcon (VE) di cui è stata Presidente.
Ha esposto in numerose mostre individuali e collettive, ottenendo vari riconoscimenti e vincendo un 1° Premio nel 2012 e un Attestato di Merito nel 2018. Illustratrice di alcuni libri per l'infanzia per Ed. Tredieci:“Le storie di Ale” di Alessandra Jesi Soligoni nel 2013, “Filastrocche per sognare” di Valentina Notturno nel 2014, “Sotto il cielo di Roma” di Alessandra Jesi Soligoni nel 2016; “L’ortografia giocando” di Leda Luise, 2017 (Michael Edizioni).
Il suo stile è realistico, esaltato e personalizzate da lumeggiature vibranti e vellutate, contrastate da ombre intense. Nelle illustrazioni utilizza un linguaggio emozionale, per creare una sorta di “ponte fantastico” tra lei e il giovane lettore.
L'epifania di Jibrain
«Dove sono mio padre Asif e mia madre Yasmin e la sorellina Amal?» si domanda Jibrain in preda alla paura, scoprendosi solo. Potrà mai trovare il coraggio e la forza per riprendere il cammino e ricongiungersi a loro?
È una notte di dicembre del 2015, un gruppo di siriani, misera carovana di profughi, attraversa il deserto diretta al confine, in fuga dalla guerra, sognando una terra pacifica dove fermarsi. Fatto tragicamente vero e attuale. Accresce ancor più il dramma lo smarrimento nel deserto, nel buio della notte, di uno di loro, il piccolo Marwan (qui Jibrain), rimasto isolato e solo.
Ma quella notte di dicembre resta pur sempre notte di avvento e di nascita. Così, là nel deserto, lungo l’antica via carovaniera che conservava l’orma lasciata dai Re Magi in cammino verso Betlemme,le tre figure leggendarie si materializzano agli occhi incantati del piccolo Jibrain, alla luce della cometa. E fu davvero miracolo. Venne l’alba e il fanciullo riprese il cammino, seguendo l’imperativo dell’amore. E il ricongiungimento del fanciullo con i genitori, fu salutato dalla ricomparsa della stella cometa che fermò su di loro il suo percorso e illuminò, fra la massa dei rifugiati, quel loro ricomposto presepe vivente.
Palazzo Vescovile – Marco Somà “I sette letti di ghiro”, Nube Ocho. +3 anni
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